Creatività e sperimentazione
Valentina Fogliato
Architetto, milanese, mi sono occupata a lungo principalmente di progettazione e risparmio energetico, seguendo la mia passione per il verde ho conseguito la specializzazione di progettista di giardini presso la Scuola Agraria del Parco di Monza. Attualmente frequento la Scuola di acquerello del Maestro Angelo Gorlini.
Spesso per lavoro ho utilizzato la macchina fotografica, che con i colori e il collage è diventata a poco a poco più che uno strumento di lavoro un mezzo di espressione.
Nel tempo ho sperimentato diverse tecniche e materiali per i miei lavori: collage, acquerello, cartapesta, mosaico. Hanno tutti qualcosa in comune: la manualità, l’azione.
Anche in fotografia ho applicato lo stesso principio, provare diverse strade, manipolare la fotografia, contaminarla. Intervenire sulla foto già stampata, poi ancora prima, durante lo scatto. Perché a mio parere la fotografia non è selezionare e riportare un frammento della realtà ma può diventare espressione della mia creatività esattamente come la pittura.
Il risultato della mia ricerca sono fotografie “liquide” che realizzo con interventi durante lo scatto oppure ritraendo figure in movimento in una luce intensa, sospese e irriconoscibili. Sono quasi “acquarelli fotografici”, in cui conta più l’impressione e l’emozione che non la resa oggettiva e fedele del soggetto. Lo volete chiamare fotoimpressionismo?